DIVENTARE TATUATRICE : ecco come ho fatto

 

“Sara, come sei diventata tatuatrice?” 

me l’avete chiesto in tanti e io adoro raccontare questa storia, perché è uno splendido esempio di come “BambinGesù” vede e provvede.

Quindi ve la racconto ancora, un po’ meglio però…

 

: Ho sempre disegnato fin da quando ero piccina…..

 

bastavano due gessetti, il pavimento di porfido fuori casa e le ore passavano silenziose

bastava lasciarmi con la tavolozza che un pittore di famiglia mi aveva regalato e io mi perdevo li dentro, bastavano dei pastelli o pennarelli o acquerelli, il fango…

bastava lasciarmi li, a raccontare cosa vedevo
e quindi ora non chiedetevi più perché son paciugona e quando disegno mi sporco sempre dal mignolo alla caviglia, anima compresa..

 

: son sempre stata brava a scuola

nonostante l’animo anti-convenzionale, le note sul registro e i 7 in condotta

e così ovviamente il disegno è sempre rimasto in secondo piano…
uno sfogo, un hobbie, un po di relax, un’ipnosi, un ammazzatempo
un modo per tirar su due soldi facendo i compiti di tecnica per i compagni.

Se sei brava a scuola nessuno ti consiglia di andare al liceo artistico

tu sei semplicemente brava a disegnare come sei brava anche nelle altre materie, quindi perché consigliarti di seguire la materia che ha sbocchi lavorativi meno prestigiosi delle altre?

. GIUSTISSIMO .

e quindi son finita a ragioneria
e poi ad economia e commercio

caspita, che invornita!

 

ma la vita ti fa cadere addosso ciò che ti serve

anche se sei tonta come me, dai
grazie Bambin Gesù! tvb 

quindi un giorno mentre studiavo all’università, sono andata a farmi un piercing all’ombelico, così senza senso… magari la crisi premestruale, chissà!

e guarda caso, il tatuatore cercava una segretaria per qualche ora la sera….

sai, mentre sei all’università tutto fa brodo eh!

e sono entrata li dentro prendendo appuntamenti e sbrigando scartoffie

. e non ne sono uscita più .

(da quello studio grazie a Dio ne sono uscita, 8 anni dopo, ma da quel mondo no…. sommersa fino al mento direi, mi ci sono infognata dentro)

 

 : ed ora sono qui

a tentare di soddisfare quel disagio interno attraverso un colore o un effetto diverso
con la vostra storia e con la mia

ogni giorno affogata in una nuova idea,
un nuovo progetto, un nuovo sogno….

si crea un vortice, una spirale, un circolo vizioso da cui non riesco ad uscire
. e non voglio nemmeno .

anche se “sono strana”, diversa, insolita, non-convenzionale….
anche se non trovo un mio posto nel mondo, ho capito che posso creare il MIO di mondo
e rimanere li dentro

sommersa da barattoli di vernice o da ogni altro tipo di materiale e supporto che possa allungare le mie mani e le mie idee fuori dalla linea immaginaria di confine del mio mondo

per farlo vedere anche agli altri, se vogliono


: per capirlo però un po mi ci è voluto un bel po…

per tanto tempo infatti non avevo pensato all’opzione di crearmi un mondo tutto mio,
quindi cercavo invano di adattarmi al mondo conosciuto

alle regole societarie
agli usi e costumi, tradizioni, schemi di pensiero
agli stereotipi, ai clichès…

a quello che la società ti dice che sia giusto fare e pensare, con i suoi tempi

. e soffrivo .

soffrivo nel tentativo di uniformazione
convinta di dovermi uniformare
perché non conoscevo persone reali che non si fossero uniformate alla società.

si certo… avevo letto un sacco di libri di persone strambe che non uniformandosi erano anche riusciti a cambiare il mondo – Albert Einstan, Picasso, Pitagora….

ma sai, persone irreali a cui non avevo mai stretto la mano di persona

poi un giorno ho partecipato ad un corso a cui partecipavano altri  300 tatuatori
e ho stretto la mano a persone reali che non si erano uniformate

ho rivisto negli occhi di altri quel vivido luccichio che li riempie di passioni

 

: ecco, li ho ricominciato a sognare 

ho tirato fuori quei sogni che avevo da piccola
prima che l’effetto della società mi intimasse che ero sbagliata

li mi sono accettata
li ho messo giù il primo mattone del mio mondo
li ho capito che la società non mi appartiene e io non appartengo a lei
li ho capito che mi sarei sempre sentita stretta se continuavo a vivere nel mondo degli altri

. li ho stravolto la mia vita .

e dal di li ho iniziato anche a scrivere in ogni muro e in ogni luogo possibile od immaginabile (anche nel mio braccio) il testo della canzone “HO IMPARATO A SOGNARE” dei Negrita, o della Mannoia

. è diventata il mio motto .
(e ti ho anche inserito il link perché vale veramente la pena ascoltarla, se anche tu vuoi ricominciare a sognare…)

e non pensare che sia stato così facile

ho distrutto tutto quello che avevo creato
una ruspa enorme e indelicata ha raso al suolo tutto
ho sofferto e ferito
e ho cominciato a costruire tutto nuovo

 


: li è nata Lady Sara

li è nato l’avant-garde d’élite

si perché prima di questo evento, io ero Sara Wonderland e disegnavo cartoon…
BELLINA IO !!!
come al solito, non avevo capito nulla di me!!!

e questo tragitto, l’ho raccontato nel prossimo capitolo della mia storia >>> DA CARTOON AD AVANT-GARDE: ecco come è successo 

ho avuto una storia così, un po’ insolita….
ma la maggior parte delle storie dei tatuatori, prima di trovare questa strada, sono insolite ^_^
l’unica caratteristica che penso molto sinceramente bisognerebbe SEMPRE avere e portar con sè è l’umiltà

curioso eh?
in questo mondo la si dimentica facilmente…
e un aneddoto carino mi è capitato proprio un paio di anni fa
sei curioso?

il titolo parla chiaro: DIO LI FA e poi me li manda

 

con affetto, ma sempre irriverente

LADYSARA

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